diVinSanto
con Gianni Dal Bello
testo di Marco Bossi e Gianni Dal Bello
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Prendendo spunto dalle cronache del vescovo Bascapè, sulla vita di San Carlo, viene ripercorso e “rivisitato” un viaggio dell’arcivescovo milanese nelle terre gaudenziane.
Nel racconto emerge lo spirito francescano del Borromeo: l’umiltà, l’amore alla povertà, la sollecitudine per la Chiesa, la devozione alla Vergine, la sensibilità per le sofferenze umane.
La narrazione affianca in una singolare metafora la vicenda umana del santo con il ciclo della vite, fino a esaltare, nel sacro, il significato della vigna.
Come nel Vangelo di Giovanni: “Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto”.
Carlo, come Francesco, da una giovinezza negli agi e nella spensieratezza, approda alla sofferenza per amore degli altri.
Nel racconto Carlo toccherà tra l’altro il convento francescano di Trecate, quello di San Nazzaro alla Costa e quel Sacro Monte voluto da frate Bernardino Caimi. Ad accompagnarlo il segretario Carlo Bascapè e proprio dai suoi scritti trae spunto la narrazione.
Un percorso di teatro di narrazione che si integra con le suggestioni dei linguaggi della musica e degli effetti visivi.
“diVinSanto” è San Carlo, “diVinSanto” come i frutti delle colline novaresi.